giovedì 19 ottobre 2017

Il momento e' giusto?


“Se qualche cosa è forzato fuor di tempo non si ottiene nulla”
Ippocrate


Viviamo in una società dove la tensione,lo stress, hanno un ruolo "importante" nella propria esistenza,
Ci si ritrova ad "autoccuparci", a correre dietro ad impegni su impegni, a dare importanza agli aspetti esteriori, dove l’ autoosservarsi non è minimamente considerato. Pertanto, a volte puo' succedere , per esempio, che dando per scontato che l'essere fertili sia semplice, ci si ritrova a "maratonare" contro il tempo, per raggiungere l'obiettivo. Rivolgendosi ai medici, ti consigliano il classico anno o due di prova, a seconda dell'eta', per poi fare tutti gli esami di routine per valutare l'eventuale impedimento. E se invece, il concepimento non va in porto perche' potrebbero esserci motivi interiori? Il desiderare forte di avere un figlio fa perdere di vista molti elementi, catapultandosi subito in tutto ciò che può velocizzare il proprio desiderio, anche a discapito della propria salute.
Svariati  possono essere i fattori che bloccano il concepimento, fisici, femminili o maschili,ma una domanda importante dal mio punto di vista da rivolgersi e' " il momento e' giusto"?
Prestare ascolto a se' stessi, alle proprie emozioni, nutrirsi di bellezza, di gioia, armonia sia con la propria interiorita' e poi con il partner, sono elementi indispensabili per facilitarsi ad avere un bimbo.
Quando una coppia decide di accogliere nella propria vita un bambino, aiutarsi a  comprendere se ci sono blocchi, qualcosa che provoca stati dolorosi, e' il  momento di affrontarli.Quando ci si inizia a sottoporsi ad esami, più o meno invasivi, e con esiti a volte difficili da accettare, integrare nel percorso una figura professionale come il Counselor, soprattutto quando si e' indirizzati verso la PMA, puo' alleggerire notevolmente il tutto.
Il counselling ha lo scopo di dare sostegno nelle situazioni di stress, attivando le risorse interne del cliente o della coppia e favorendo l’elaborazione di nuove strategie per gestire al meglio le difficoltà. Lo stress è causato dalla frustrazione del naturale desiderio di un figlio, ma anche dalla pressione sociale o familiare intorno alla genitorialità, oltre che dal rischio che il trattamento fallisca.


mercoledì 12 luglio 2017

Il Grembo percorso di accompagnamento

Il termine concepimento, sinonimo di concezione, deriva dal latino cum capere, cioè "accogliere in sé" o "prendere insieme" ed indica l'atto del concepire un figlio. Il prodotto del concepimento prende il nome di concepito.Wikipedia

Il Progetto il Grembo è un percorso di accompagnamento, di supporto, di autoconoscenza dinamica attraverso il quale si opera per sbloccare i meccanismi che indeboliscono il percorso della gravidanza. Sono innumerevoli i fattori non-fisici che impediscono gravidanza e concepimento: disagi esistenziali e psicologici latenti fin dall’infanzia, o anche prima dell’infanzia; problemi legati alla vita di relazione sociale o ai rapporti familiari; crisi interiori, competizione professionale e tensioni col partner. Situazioni del genere, che sono vissute da tutti, ma che più profondamente incidono nella vita di una donna che desideri la gravidanza, sono spesso tragici e carichi di dolore, e addirittura di angoscia. Emozioni come la rabbia, senso di colpa, frustrazione,l'invidia, la perdita, l'ansia e l'isolamento possono corrodere la  speranza di diventare genitori.
Iniziando dalle indagini diagnostiche per capire qual è il problema, e proseguendo per i vari percorsi terapeutici, il tragitto è colmo di incertezze, paure,confusione, ansie, dubbi.
Ci si trova davanti ad un bivio per poter fare una scelta che possa essere la migliore: effettuare solo monitoraggi rapporti/ovulazione con, inseminazione intrauterina, o passare alla stimolazione ormonale per la fecondazione in vitro. Lo stress alla quale si sottopone la coppia, e sopratutto per la donna, con il carico emotivo e fisico e' davvero "tosto", maggiormente quando ci si sottopone alle stimolazioni ormonali.
Pure l'armonia più profonda tra due persone è suscettibile al rischio di alterarsi di fronte ad un avvenimento imprevisto che può cambiare radicalmente il destino individuale e la vita relazionale.L'esperienza clinica e la ricerca confermano che la diagnosi di sterilità provoca sempre intense emozioni in ogni persona coinvolta nella speranza procreativa.

Se per la donna possono emergere elaborazioni angosciose e carenze nel desiderio sessuale, per l’uomo la scoperta della privazione del potere procreativo attiva difficoltà psicologiche che si traducono, in taluni casi, in sentimenti di inferiorità. In tali circostanze, la vita di coppia, sembra rinchiudersi in un mondo di malattia, di solitudine, e fluttuare tra sentimenti di speranza e rassegnazione (Rogers, 1974).

La sofferenza, collegata all'insuccesso procreativo, se negata consapevolmente può davvero diventare insostenibile nella propria intensita'. Mentre, il riconoscere, accettare la rabbia,la disperazione, aiuta a restituire a se stessi un senso della propria sofferenza e ricomporre il concetto di integrita', minato dalla condizione di infertilita'. E' importante avere un equilibrio, essere "centrati" nel benessere della relazione e di se stessi, per non essere risucchiati nel vortice delle paure, dei fallimenti, delle programmazioni. Il Grembo e' un percorso di sostegno per le coppie che vogliono "alleggerirsi" in questo cammino. Entrare in un circolo vizioso di causa-effetto e' molto semplice,  puo' essere complicato comprendere se e'  lo stress a determinare l’infertilità o l’infertilità a determinare lo stress.
Nel percorso verranno dati strumenti utili per recuperare controllo, tranquillita', rilassamento, serenita' per uscire dal vortice dei pensieri ed emozioni negative che attanagliano la mente. Molti studi dimostrano che quando la donna e l’uomo sono meno stressati, concepiscono meglio, con maggior facilità.È quindi molto importante avere delle risorse a cui poter attingere, in quanto la coppia può soffrirne notevolmente e la stessa relazione può essere messa a dura prova. 



giovedì 15 giugno 2017

Come lo stress influenza l'essere fertili?



Come agisce lo stress sulla fertilita'? Un’eccessiva quantità di ormoni dello stress, come adrenalina, endorfina e cortisolo, va ad interferire con la regolare secrezione degli ormoni sessuali femminili estrogeni, LH,FSH, progesterone prolattina, alterando il ciclo mestruale e l’ovulazione, e complicando, di conseguenza, il concepimento. Essi, infatti, hanno un ruolo importante nella fertilità sia perché riducono la qualità degli ovociti, ritardandone il rilascio dal follicolo, prevenendo l’impianto dell’ovocita fecondato, sia perché alterano il sistema immunitario, il cui ruolo è anch’esso strategico nel concepimento e nel portare avanti una gravidanza. Il neurobiologo americano Robert Sapolsky, che ha studiato l’effetto dello stress sull’organismo, afferma: «se non vuoi ovulare, la prolattina è l’ormone che devi avere ad alti livelli nel sangue». Secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista scientifica Human Reproduction, diversi fattori di stress per l’organismo, aumentano il rischio di infertilità (Lynch CD et al., 2014). Lo studio prende in considerazione un gruppo di 501 coppie nei 12 mesi precedenti alla ricerca della gravidanza. In particolare, le donne sono state sottoposte giornalmente al prelievo di saliva per esaminare la variazione del valore di cortisolo e α-amilasi, biomarkers dello stress, al variare degli stimoli. L’80% delle donne esaminate hanno completato il protocollo di studio e di queste, l ‘87% hanno avuto una gravidanza. È stato visto, tenendo conto dell’età femminile, razza, reddito, uso di alcol, caffeina e fumo di sigaretta, che le donne sottoposte a più alti livelli di stress, quindi, con il più alto valore di α-amilasi, esibivano una riduzione del 29% della fecondabilità che si traduceva in un rischio due volte maggiore di infertilità.

La vasocostrizione determinata dagli ormoni dello stress determina inoltre uno scarso afflusso di sangue alle tube uterine, rallentando il passaggio dell’ovocita fecondato verso l’utero, così da arrivare troppo tardi per impiantarsi correttamente nell’endometrio (la mucosa dell’utero).

Nell'uomo, lo stress altera l’assetto ormonale diminuendo la qualità e la quantità degli spermatozoi. Alcuni studi mostrano che un uomo che vive l’infertilità da 1-2 anni ha un rischio 8 volte maggiore di sviluppare in questo periodo una riduzione della conta degli spermatozoi.




In momenti di forte stress il progesterone si trasforma in cortisolo, l’ormone dello stress, che si produce biochimicamente come gli ormoni sessuali. Il risultato è una diminuzione dei livelli di progesterone nell’organismo. Allo stesso tempo, il livello di prolattina, secreta sempre dall’ipofisi si mantiene elevato poiché la dopamina, l’ormone del benessere diminuisce. Il livello di ormoni sessuali quindi, si abbassa e questo produce problemi mestruali e ovulatori.


mercoledì 14 giugno 2017

Cosa significa sterilità psicogena o idiopatica?

Cosa significa sterilità psicogena o idiopatica?




Quando la sterilità non è vincolata da problematiche organiche, ed è influenzata da conflitti di natura psichica viene definita sterilita' psicogena o ideopatica .Per l’uomo concepire un figlio non è un fatto di puro istinto, come negli animali, ma un fatto complesso legato al desiderio, all’amore, alle pressioni sociali, al significato dato alla coppia e alla vita, alle aspettative future e ai vissuti rispetto al ruolo di madre e di padre.
I risultati statistici del Ministero della Salute riferiti al 2016 riportano che una coppia su 5 ha difficoltà a procreare: questo dato è raddoppiato rispetto al 1996. La maggior parte degli studi sono da sempre orientati più sull’analisi della personalità della donna infertile rispetto a quella dell’uomo, sul quale ci sono pochissime ricerche. Quello che invece è emerso con grande evidenza è la complessità dell’atto del concepimento che si lega al desiderio, all’amore, a influenze e pressioni sociali, alla visione della coppia e della vita, ai vissuti rispetto ai ruoli genitoriali e alle aspettative legate al futuro. Tutti gli studi più recenti sulla psicosomatica concordano sul ruolo che lo stress emozionale ha nello sviluppo di patologie organiche; nel caso dell’infertilità, lo stress agisce direttamente sull’ovulazione e sulla spermatogenesi.

Un fenomeno emblematico è l’esistenza di una patologia, nota ad endocrinologi e ginecologi, definita amenorrea ipotalamica, comunemente conosciuta come “amenorrea da stress” per richiamarne la causa, ovvero una sindrome provocata da una scarsa produzione delle gonadotropine a livello ipotalamico.
Questo dimostra come la componente psico-emozionale agisca concretamente e con meccanismi differenti su due importanti sistemi, quello neurovegetativo e quello neuroendocrino e di conseguenza anche sugli organi, creando oligospermia, disfunzioni croniche e acute, incidendo sul ciclo mestruale, sulla funzionalità ovulatoria e sull’impianto dell’ovulo.

Nel fenomeno psicosomatico le emozioni non accolte si scaricano sul corpo, attraverso i centri del cervello emotivo. In questa prospettiva, ogni conflitto o paura che restano inconsci possono influenzare negativamente la fertilità. Proprio nel cervello emotivo, la parte sottostante alla sostanza grigia della corteccia cerebrale, risiede la "centralina" dell’apparato riproduttivo, regolata dall’asse ipotalamo-ipofisario. I centri biologici del cervello emotivo entrano continuamente in risonanza con le situazioni di vita, il dolore, lo stress, i lutti, gli stimoli e i traumi che disturbano il flusso regolare di informazioni che arrivano alle ghiandole riproduttive: ovaie e testicoli.

Un punto focale è anche il legame esistente tra i centri nervosi dell’apparato riproduttivo e le aree del pensiero: la predisposizione mentale nei confronti del concepimento ne influenza il funzionamento.

L’apparato riproduttivo è molto sensibile a tutto quello che avviene nella corteccia cerebrale: quest’ultima può addirittura inviare dei segnali che inibiscono la sua azione, fino a sopprimere la funzione riproduttiva. Qualunque disagio emotivo mediato dalla corteccia cerebrale, dunque, ha un’azione diretta sulla fertilità.


giovedì 1 giugno 2017

Stress: Cos'e'?


Oggi si parla tanto di stress, un termine che viene utilizzato in tantissimi contesti,ma cos’e’ lo stress?
Il primo a descrivere la natura e i meccanismi dello stress biologico fu il neuroendocrinologo  Hans Selye nel 1936,per esprimere le tensioni a cui sono sottoposti gli esseri viventi ,normalmente il termine stress era  utilizzato in Ingegneria,per indicare lo sforzo a cui venivano sottoposti i materiali.
Egli considerò lo stress una reazione aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta di cambiamento che si esplica nell’ambito di una sindrome che chiamò Sindrome Generale di Adattamento o GAS. Selye osservò che animali da esperimento sottoposti a stimoli diversi manifestavano una sindrome comune caratterizzata da ipertrofia corticosurrenale, atrofia del timo e delle ghiandole linfatiche e ulcere gastriche.
Il surrene è una ghiandola endocrina che ha molteplici funzioni, quali garantire la qualità delle difese immunitarie e spegnere le infiammazioni. I cinesi definivano la ghiandola surrenale “ricettacolo dell’energia primordiale”, attribuendole il compito di rifornire di energia l’intero organismo.
Selye cercò di stabilire una relazione tra lo stimolo esterno pericoloso o minaccioso (stressor) e la reazione biologica interna dell'organismo (risposta o reazione da stress).
Studi successivi confermarono che gli stressor possono anche essere di natura psichica, emozionale, relazionale, socioeconomica e che determinate reazioni allo stress possono essere osservate, oltre che sul piano fisico, anche sul piano psichico e comportamentale. Concluse che lo stress è la risposta "strategica" dell'organismo nell'adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica che psicologica, cui venga a esso sottoposto. In altre parole, è la risposta aspecifica dell'organismo a ogni richiesta effettuata su di esso.
E’ proprio grazie al processo biochimico che sottostà allo stress che si sprigiona un’energia e un’intensificazione della vitalità che consentono di fronteggiare le situazioni che quotidianamente si presentano. Selye identificò quindi lo stress come l’energia di adattamento che sperimentiamo ogni giorno. Pertanto lo stress non è né un bene né un male, ma è una risposta fisiologica naturale.
Lo stress, quindi, sarebbe una reazione adattiva, caratteristica della vita, che può però assumere un significato patogenetico quando è prodotta in modo troppo intenso e/o per lunghi periodi di tempo e non si accompagna a risposte sufficientemente efficaci. Se l’organismo è sottoposto ad un’azione intensa ma transitoria degli stressors possiamo parlare di stress acuto mentre quando essi sono prolungati nel tempo tanto da deteriorare la capacità di adattamento dell’organismo parliamo di  stress cronico.
La Sindrome Generale di Adattamento General Adaptation Syndrome (G.A.S.)
Selye definì il processo grazie al quale l’organismo si procura l’energia necessaria per fronteggiare le varie circostanze “Sindrome Generale di Adattamento”.
Si tratta di tutta una serie di reazioni neuropsichiche, emotive, locomotorie, ormonali, immunologiche che coinvolgono l’organismo nella totalità. Gli stressor (eventi che stimolano la risposta) possono essere di tipo fisico (esempio: superlavoro, ma anche inquinamento acustico), mentale (impegno cerebrale lavorativo o conflitto interiore), sociale e ambientale (gli obblighi e convenzioni dell’ambiente sociale). 
L’evoluzione della sindrome avviene in tre fasi:
Fase di Allarme: è la fase acuta, di breve durata. L'organismo risponde agli stressor mettendo in atto meccanismi sia fisici che mentali per fronteggiare la situazione (aumento del battito cardiaco, della pressione sanguigna, del tono muscolare…). Segue presto un ben definito ritorno alla normalità.
Fase di Resistenza o Adattamento: il corpo tenta di combattere e contrastare gli effetti negativi dell'affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche da varie ghiandole (in particolare dalle ghiandole surrenali). La fase di resistenza può durare da molti minuti a giorni, settimane, anni.
Fase di Esaurimento: se gli stressor continuano ad agire, il soggetto può venire sopraffatto e possono prodursi effetti sfavorevoli permanenti a carico sia della struttura psichica che somatica, influendo sul sistema immunitario e sull’intero organismo.
Il dottor Selye ricordava spesso che la principale causa del cattivo stress dell’umanità
moderna è la frustrazione come effetto delle contrarietà e dei fastidi della vita di tutti i giorni.
Per questo motivo la maggior parte di noi vive, quasi sempre, in una fase di resistenza da
stress prolungata a cui, di tanto in tanto, si sommano episodi di reazione da stress acuta (come
nel caso di una discussione col proprio partner o superiore).
La risposta di stress è quindi un insieme di reazioni a catena che coinvolgono innanzitutto il
sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario agendo di conseguenza su tutto
l’organismo. Molti studiosi concordano che lo stress incide notevolmente sulla produzione ormonale con la conseguenza che si verificano modificazioni del normale equilibrio dell’organismo.



Conoscersi per amarsi.........



Se vuoi convertire i tuoi sogni in realtà,dovrai imparare a conoscere te stessa/o.
Quanto più ti conoscerai, tanto più ti avvicinerai a ciò che desideri ottenere. Quanto più ti conoscerai, più ti amerai. E solo nel momento in cui ti amerai davvero,potrai condividere il tuo amore con gli altri.
“La Profezia della Curandera”

venerdì 19 maggio 2017

Il miracolo della vita... video emozionante che mostra lo sviluppo del feto nel Grembo materno.....💚


Sterilita' e Infertilita

I termini sterilità e infertilità vengono spesso utilizzati come sinonimi, anche in strutture ospedaliere o sanitarie, ma hanno, in realtà, un significato molto diverso.

*Infertilita'*Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Fertility Society (AFS) una coppia è da considerarsi infertile quando non è in grado di concepire e di avere un bambino dopo un anno o più di rapporti sessuali costanti e non protetti.
*Sterilita'* E' da considerarsi sterile quella coppia nella quale uno od entrambi i coniugi sono affetti da una condizione fisica permanente che non renda possibile il concepimento.

Il termine infertilità, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente risolvibile e legata ad uno o più fattori interferenti.

Le ragioni possono essere diverse; in alcuni casi addirittura sconosciute e per questo vengono definite "idiopatiche".Le sterilità idiopatiche, e cioè inspiegabili, riguardano circa il 15-20% del totale delle sterilità.
 Inoltre vengono definite affette da infertilità secondaria, quelle coppie che non riescono ad avere un bambino dopo una gravidanza coronata da successo.

L'infertilità viene ormai considerata uno degli eventi più stressanti nella vita di una persona in quanto ha importanti ricadute a livello sociale, emotivo ed economico. Le ricerche sull’infertilità hanno dimostrato che chi non riesce ad avere figli soffre maggiormente di ansia e depressione, ha problemi di autostima e vissuti di colpa, vergogna e rabbia che possono danneggiare le relazioni sociali e di coppia.

La canzone dello Spirito

La canzone dello Spirito
C’è una tribù in Africa Orientale in cui l’arte della relazione profonda è nutrita anche prima della nascita. In questa tribù la data di nascita di un figlio non è il giorno effettivo della sua nascita né il giorno del concepimento, come in altri villaggi. Per questa tribù la data di nascita è la prima volta che il figlio è un pensiero nella mente della mamma. Consapevole della sua intenzione di concepire un bambino con un particolare padre, la mamma va a sedere da sola sotto un albero. Lì si siede e ascolta fino a quando può sentire la canzone del bambino che spera di concepire. Una volta che l’ha sentita, torna al villaggio e la insegna al padre in modo che possano cantarla insieme mentre fanno l’amore invitando il bambino a unirsi a loro. Dopo che il bambino è stato concepito, la mamma canta la canzone per il bambino che è nel suo grembo. E poi la insegna alle donne anziane e alle ostetriche del villaggio perché, durante il travaglio e al momento miracoloso della nascita, il bambino sia accolto con la sua canzone. Dopo la nascita tutti gli abitanti del villaggio imparano la canzone del loro nuovo membro e la cantano al bambino quando lui cade o si fa male. La canzone è cantata nelle occasioni di trionfo, nei rituali e nelle iniziazioni. Diventa poi parte della cerimonia del suo matrimonio e, alla fine della vita, i suoi cari si riuniranno attorno al letto di morte e canteranno questa canzone per l’ultima volta.

tatto da: ​J.Kornfield Tratto da: A path with heart: A guide through the perils and promises of spiritual life, Bantam, The Song of the Spirit 

giovedì 18 maggio 2017

Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?



Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,in tutte le mie speranze,  in tutti i miei amori, nella mia vita, nella vita di mia madre, tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti, tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro del mondo nelle mie esili braccia?

Tagore

mercoledì 3 maggio 2017

Il Grembo: un Percorso insieme alla Coach Michela Russo

“Concepire un bambino, prima nel cuore, nella mente e poi nel corpo”

Il Grembo e’ un percorso di accompagnamento dedicato a tutte le coppie e le persone che stanno cercando di realizzare il loro intimo desiderio di maternità e paternità. Tutti sperimentiamo quanto il nostro benessere emozionale influenzi quello fisico e viceversa. Lo stress quotidiano, le preoccupazioni possono condizionare il nostro stato di salute fisica e indubbiamente possono avere un’influenza forte sulla nostra “capacità” di concepire un bimbo. Come tutti gli scontri, quello con l’infertilità può generare grande angoscia. Per fare in modo che la sofferenza non si riduca alla frustrazione di un desiderio che non riesce a prendere forma, è importante accogliere con consapevolezza il proprio vissuto, imparare ad ascoltare tutte le complesse emozioni che sono legate alla generatività. Corpo e psiche sono indissolubilmente legati e comunicano segretamente: ciò che non si può dire a parole viene espresso tramite il corpo. Le emozioni hanno un effetto diretto sulle funzioni organiche e viceversa.
Molti possono essere i fattori che non rendono fluida la realizzazione e il portare a termine una gravidanza e spesso si tratta di prendere in considerazione disagi individuali e di coppia che si possono nascondere dietro un dichiarato, ma non necessariamente autentico e profondo, desiderio di avere un figlio. Diventa quindi importante un lavoro di cura che sviluppi la consapevolezza di sé e aumenti la fiducia nella propria capacità procreativa. Si tratta di un progetto integrativo, non sostitutivo e originale poiché, ispirandosi ai fondamenti della filosofia olistica, concepisce l’uomo nella sua complessità fisica, psichica ed emotiva e, contemporaneamente, nella sua unicità difficilmente uniformabile in protocolli uguali per tutti.
Il progetto “il Grembo” e’ un percorso di aiuto, di equilibrio, di sostegno, di autoconoscenza dinamica attraverso il quale si opera per sbloccare i meccanismi che impediscono la gravidanza. Il percorso, volto a condurre la persona verso la consapevolezza del proprio potenziale di autoguarigione, in particolare si articola in sessioni di:
Counseling
Coaching
Costellazioni familiari
Trattamenti Bionergetici
Tecniche di rilassamento

Il momento e' giusto?

“Se qualche cosa è forzato fuor di tempo non si ottiene nulla” Ippocrate Viviamo in una società dove la tensione,lo stress, hanno un ruo...